Buca d’impianto

Una buca d'impianto a regola d'arte

Se pensiamo di mettere a dimora un arbusto o un alberello, è bene preparare la buca d’impianto con largo anticipo. Questo per evitare di lasciare la nuova pianta senza un’adeguata sistemazione, ma soprattutto per dar modo al terreno di ossigenarsi prima di accogliere le radici.

Due-tre settimane di anticipo possono andare più che bene; ovviamente proteggeremo la buca da eventuali cadute coprendola con assi o barriere.

La buca deve avere alcune caratteristiche, spesso tralasciate.

Deve essere larga e profonda il doppio del pane di terra che deve accogliere (non meno quindi di 40 cm di diametro e altrettanto di profondità). Questo si rende necessario per facilitare l’espansione e la penetrazione delle nuove radici nel terreno. La terra con cui andremo infatti a riempire la buca sarà più morbida e ricca di quella ordinaria a tutto beneficio dell’attecchimento della nuova pianta.

Sono necessari alcuni attrezzi: piccone, badile e dei teli di plastica. Inutile pensare di fare un’adeguata buca usando la semplice paletta che impieghiamo nelle aiuole o nei vasi. L’uso degli attrezzi corretti ci fa risparmiare tempo e fatica.

Un paio d’ore prima dello scavo è bene inzuppare il terreno con abbondante acqua, versandola più volte. Questo ha un duplice obiettivo: ammorbidire il terreno rendendo più agevole lo scavo e verificare la capacità drenante del suolo.

Se, dopo aver versato abbondante acqua sul terreno, questa scompare subito, significa che il drenaggio è ottimale. Se l’acqua tende a formare una pozza, ma scompare nell’arco di cinque minuti, il terreno si definisce di medio impasto. Se l’acqua si ferma più a lungo in superficie e fatica a scomparire, significa che il terreno è pesante e va alleggerito.

Delimitare l’area di scavo tagliando il prato con il badile e mettendo da parte le zolle di erba: potranno servire per riempire altre parti del giardino.

Scavare la buca usando il piccone per rompere il terreno e il badile per raccogliere la terra e depositarla su un telo. In questa fase iniziamo col dividere la terra dalle pietre. Non serve setacciare il terreno: i sassi di grandezza fino a un centimetro potranno stare nella terra.

Lasciare scoperta la buca per alcune settimane per consentire alla terra di ossigenarsi: in questo modo la materia vegetale eventualmente presente (legno, radici) si ossidano e iniziano a marcire costituendo nutrimento per la nuova pianta.

Al momento dell’impianto metteremo sul fondo della buca della ghiaia e della sabbia in modo da creare uno strato di drenaggio.

Se la terra estratta è ben drenante, possiamo usarla dopo averla mescolata ad alcune manciate di letame pellettato. Se il terreno è risultato pesante, mescoliamolo a sabbia di fiume o da costruzione (non di mare) fino a renderlo leggero e permeabile.

Se vogliamo piantare una pianta acidofila, procuriamoci del terriccio per acidofile: riempiremo la buca solo con questo.

Sul fondo della buca mettiamo in successione un po’ di terra, alcune manciate di letame e nuova terra fino a formare una montagnetta. 

Se dobbiamo piantare un alberello, prima di metterlo in terra dovremo realizzare un adeguato supporto per tenerlo in posizione per i primi due anni. Ci basteranno due pali e una traversa a cui legare il giovane tronco. In alternativa prepariamo tre tutori con cui creare un’efficace controventatura.

Mettiamo in posizione la nuova pianta rispettando il corretto livello: il colletto della pianta ovvero la zona che sapara il tronco dalle radici, deve rimanere a livello del terreno. 

Riempiamo la buca e premiamo con i piedi per assestare bene il terreno intorno alle radici. Annaffiando, la terra si compatterà e potrà essere necessario metterne ancora.

Una siepe vecchia: sostituire o ringiovanire?

Una siepe vecchia: sostituirla o ringiovanirla?

Si ha la tendenza a ridurre la manutenzione di una siepe al semplice taglio di forma, da fare più volte nel corso della bella stagione in modo da mantenerla all’altezza e nel contorno prestabilito. Questo modo di operare, senza mai effettuare una vera e propria potatura, porta dopo una decina di anni ad una siepe che appare trascurata e che mostra evidenti due grossi difetti.

– La base è sguarnita e il fogliame si presenta solo nella parte superiore. È un risultato antiestetico che vanifica in parte l’idea stessa della siepe.

– La parte legnosa è preponderante e diventa così anche sempre più difficile tagliarla nella forma corretta, dovendo usare attrezzi sempre più robusti per farlo.

Una siepe correttamente potata si presenta invece ricca di fogliame fin dal terreno, il tronco centrale è completamente nascosto dalla vegetazione e, posto che la parte esterna è fatta solo di rami giovani, è estremamente semplice anche tagliarla nella forma desiderata.

Sostituirla?

Qualcuno dirà che le piante sono vecchie e vanno perciò sostituite. Questo comporta: 

  • l’estirpazione delle vecchie piante
  • la risistemazione e riqualificazione del terreno
  • l’acquisto di nuove piante
  • la piantumazione vera e propria

A questo si aggiunga che per almeno due anni (se scegliamo piante a rapida crescita) la nostra siepe non svolgerà la sua naturale funzione di protezione e completamento del giardino.

Ringiovanirla?

L’alternativa è ringiovanire le piante, sfruttando la loro naturale propensione a rigenerarsi.

Il periodo migliore per intervenire è l’inizio della primavera, prima del risvegko vegetativo e questo per ridurre al minimo il tempo in cui le piante appariranno “vuote”.

Si interviene tagliando non più del 30% di ogni pianta: questo assicurerà alla pianta la piena funzionalità vegetativa e ridurrà il senso di vuoto iniziale. Va da sé che per un completo ringiovanimento saranno necessari tre anni.

Si tagliano le parti legnose e si contiene il volume complessivo della pianta in modo da facilitare l’esposizione dei getti basali. Se ci sono, come probabile, tre rami che si dipartono dal tronco, si inzia col tagliare un ramo laterale e ridurre di lunghezza di altri due. L’anno successivo si interverrà sull’altro ramo laterale e il terzo anno si taglierà quello centrale. In questo modo, ogni anno, la pianta risponderà al taglio severo producendo nella stessa direzione molti rami nuovi con relativo fogliame. Questo avverrà già dopo un mese dalla ripresa vegetativa.

La pianta completamente ringiovanita conserverà il tronco originale, benché fortemente ridotto in altezza, e solo rami di piccolo spessore, ricchi di getti. Sarà compatta e piena fin dalla base e sarà anche molto più facile tagliarla nella forma desiderata.

Cosa seminare in settembre

Cosa seminare in settembre
in giardino e in vaso

Possiamo seminare fin d’ora alcune piante che fioriranno la prossima primavera o la prossima estate. Il vantaggio di farlo ora è che avranno tutto l’inverno per irrobustirsi  in modo da svilupparsi velocemente con la bella stagione. Possiamo farlo in piena terra oppure in vasetti da semina, da conservare in luogo protetto durante l’inverno e trapiantare alla fine della brutta stagione.

Calendula -  Calendula officinalis

Nota anche come fiorrancio, è un’erbacea perenne coltivata come annuale. Raggiunge 50 cm di altezza e fiorisce dalla tarda primavera fino all’autunno. Ama il sole diretto e irrigazioni regolari. Ideale per bordure e vasi. 

Speronella - Delphinium spp..

Erbacea annuale o perenne, secondo la specie, che forma un denso ciuffo di foglie ampio fino a 40 cm da cui si ergono degli steli fiorali molto appariscenti, alti oltre il metro. Adatta per zone luminose del giardino, fiorisce dalla tarda primavera a tutta l’estate.

Lunaria -  Lunaria spp.

Nota anche come “moneta del papa”, fiorisce tra aprile e maggio ma è per le sue silique, bianco argentate, di consistenza cartacea che viene coltivata. Cresce bene a mezz’ombra in terreni fertili, ben drenati. 

Non-ti-scordar-di-me Myosotis spp.

Nota anche come “moneta del papa”, fiorisce tra aprile e maggio ma è per le sue silique, bianco argentate, di consistenza cartacea che viene coltivata. Cresce bene a mezz’ombra in terreni fertili, ben drenati. 

Viola del pensiero -  Viola cornuta

Erbacea perenne non più alta di 20 cm con fiori dei più diversi colori che appaiono da marzo a settembre. Ama le zone semiombreggiate e un terreno normalmente umido. 

Semine nell’orto di settembre

Le semine nell'orto di settembre

Pianta

Profondità

del seme

Tempo di germinazione

Distanza

tra le piante

Distanza

sulla fila

Agretto

2

15-20

15

20

Bietola da coste

0,5-1

7-14

15-20

30-40

Cavolo nero

0,5-1

5-10

30-40

45-60

Cavolo portoghese

Cerfoglio

1

4-7

15

15

Cicerchia

3-4

40

50

Cicoria

1-1,5

8-10

30

25

Cicoria catalogna

1-1,5

8-10

30

25

Cima di rapa

0,5

6-8

30

30

Cipolla

2-3

10-14

10-15

10-20

Crescione

1

Fava

3-5

10-12

20

70

Finocchio

1-2

14-18

20-25

40-50

Fragola

15-35

120

Indivia riccia

0,5-1

8-12

15

20

Indivia scarola

0,5-1

8-12

15

20

Lattuga

0,5-1

6-10

10-15

20

Lattuga cappuccio

0,5-1

6-10

10-15

20

Lattuga da taglio

0,5-1

6-10

10-15

20

Lattuga romana

0,5-1

6-10

10-15

20

Lenticchia

1-2

7-10

15-25

30

Maggiorana

1

30

30

Misticanza di lattughe

0,5-1

6-10

Misticanza di radicchi

0,5-1

6-10

Pisello

0,5-1

9-12

30-40

30-40

Prezzemolo

0,5-1

20-30

25

Rabarbaro

2

50

50

Ramolaccio

0,5-1

4-8

10

15-30

Rapa

0,5-1

5-10

10

30

Ravanello

1

6-8

5-10

20

Rucola

0,5-1

6-10

6

25

Spinacio

1-2

12-15

10-15

25-40

Valeriana

0,5

20-30

5

10-15

Valerianella

0,5-1

20-30

5-6

25

Aucuba_talea

Moltiplichiamo l'aucuba per talea

L’aucuba è una bella pianta ornamentale adatta sia per l’appartamento che per il giardino. Il suo aspetto decorativo è nelle foglie verde lucido macchiate di giallo. Non teme il gelo mentre soffre per temperature superiori ai 20°C. Coltivata in casa in posizione luminosa, non esposta al sole, forma una bella macchia verde dalla crescita costante.

In queste settimane possiamo moltiplicarla facilmente per talea, ottenendo così una pianta gratis con cui decorare la casa o il giardino.

Per fare una talea corretta di questa pianta dobbiamo individuare un rametto apicale e tagliarlo nel punto di giunzione con il ramo portante. Il taglio deve contenere un pezzetto del ramo portante perché sarà da qui che spunteranno le nuove radici.

Eliminiamo la maggior parte delle foglie: teniamone non più di tre.

Con delle forbici, tagliamo le foglie rimaste lasciandone solo un pezzetto vicino al picciolo. Questo si rende necessario per limitare la traspirazione della talea. Non disponendo ancora di radici, non può assorbire l’acqua dal terreno se non in minima parte. Dobbiamo perciò evitare che la talea si disidrati.

Mettiamo la talea in terra in un vasetto con del terriccio leggero (va bene anche quello per piante grasse) e già inumidito.

Se vogliamo dare una marcia in più possiamo intingere la base della talea nella polvere radicante. Non è indispensabile, ma può servire.

Inumidiamo la talea con lo spruzzatore e copriamola con una bottiglia di plastica a cui abbiamo tagliato il fondo. In alternativa alla bottiglia possiamo usare un sacchetto di plastica trasparente (quelli da congelazione) sorretto da alcuni stuzzicadenti lunghi. L’importante è far aderire bene il sacchetto al vaso con un elastico.

Mettiamo il tutto in una posizione luminosa ma non colpita dal sole e attendiamo. Di solito bastano 15-20 giorni perché si formino delle radici. In queste condizioni non dobbiamo fare nulla, né bagnare, né scoprire la pianta.

Avremo un chiaro segnale della formazione di radici perché la talea inizia a produrre delle nuove foglie. Lasciamo irrobustire la piantina prima di scoprirla.

Facciamo passare il primo inverno all’interno della casa, in una posizione luminosa, lontana da fonti di calore. Basterà bagnarla di tanto in tanto; a primavera potremo metterla all’esterno, rinvasarla e iniziare a concimarla per vederla crescere velocemente.

La talea di oleandro

La talea di oleandro

Riprodurre un oleandro per talea è molto semplice. Forse tutti abbiamo provato a farlo nel modo apparentemente più semplice, ovvero mettendo un rametto in una bottiglia piena d’acqua.

In questo modo, nell’arco di un paio di settimane, dalla base del fusto si vedono spuntare numerose radichette bianche.

Basta dunque spostare il rametto in un vaso pieno di terra ed il gioco è fatto. In realtà ci sono dei “però” con cui fare i conti.

Innanzitutto il fatto che le radici nate nell’acqua sono sottili e delicate, adatte all’acqua. Se trasferite a contatto con la terra si dimostrano inadatte ad assorbire i nutrienti dal suolo e spesso la talea fallisce con nostra grande frustrazione.

Meglio sarebbe, a questo punto, coltivare la pianta in idrocoltura, trasferendola in un vaso adatto pieno di argilla e con l’acqua addizionata di un corretto concime.

Diversamente, possiamo procedere facendo radicare la nostra talea in terra, così da ottenere una pianta già predisposta al terreno e perciò perfettamente adatta alla coltivazione in vaso o in piena terra.

Come procedere

Innanzitutto, per fare una talea non serve un ramo lungo: basta tagliare una cima per non più di 10 centimetri. 

Scegliamo un fusto non fiorifero ed effettuiamo una taglio diagonale. In questo modo avremo una superficie più ampia da cui far sviluppare le radici.

Eliminiamo tutte le foglie basali lasciandone non più di tre sulla cima. Tagliamo quelle rimaste con delle forbici per circa due terzi. Questa operazione è importante per evitare che la talea, priva di radici e dunque incapace di assorbire acqua dal terreno, si disidrati.

Mettiamo la talea in un vasetto riempito con terriccio ordinario di tipo universale; se ne abbiamo, prepariamo da noi un substrato composto da metà terriccio universale e metà terriccio per cactacee.

Bagniamo molto bene il terreno, eventualmente per immersione, in modo che la terra sia ben idratata e copriamo la talea con una bottigia di plastica a cui abbiamo tagliato il fondo, ma a cui abbiamo lasciato il tappo. Possiamo usare anche un sacchetto da congelazione chiuso sul vaso con un elastico. Questo espediente manterrà la talea in un microambiente molto umido, ne eviterà la disidratazione e favorirà l’emissione di radici.

Mettiamo il nostro vasetto in un punto luminoso, ma non colpito da sole e non tocchiamolo più. Sono necessarie, solitamente, due sattimane perché spuntino le radici. Ce ne accorgiamo perché la talea inizia a produrre nuove foglioline. Non scopriamola subito, ma diamole il tempo di irrobustirsi. Dopo ulteriori due settimane possiamo togliere la bottiglia e lasciare la giovane pianta all’aria, ma non ancora al sole. 

È bene, infine, se abitiamo al Nord o dove la brutta stagione è particolarmente fredda, prevedere per il primo inverno, una protezione dal gelo. Ricoveriamo allora la nostra piantina in una serretta o copriamola con del tessuto non tessuto fino a marzo.

A primavera potremo trapiantarla in un vaso più grande o metterla in piena terra.

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E non finisce qui

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Cosa seminare ad agosto

Cosa seminare ad agosto
in giardino e in vaso

Possiamo seminare fin d’ora alcune piante che fioriranno la prossima primavera o la prossima estate. Il vantaggio di farlo ora è che avranno tutto l’inverno per irrobustirsi  in modo da svilupparsi velocemente con la bella stagione. Possiamo farlo in piena terra oppure in vasetti da semina, da conservare in luogo protetto durante l’inverno e trapiantare alla fine della brutta stagione.

Calendula
Calendula officinalis

Nota anche come fiorrancio, è un’erbacea perenne coltivata come annuale. Raggiunge 50 cm di altezza e fiorisce dalla tarda primavera fino all’autunno. Ama il sole diretto e irrigazioni regolari. Ideale per bordure e vasi.​

Lunaria
Lunaria spp.

Nota anche come “moneta del papa”, fiorisce tra aprile e maggio ma è per le sue silique, bianco argentate, di consistenza cartacea che viene coltivata. Cresce bene a mezz’ombra in terreni fertili, ben drenati.​

Non-ti-scordar-di-me
Myosotis spp.

Nota anche come “moneta del papa”, fiorisce tra aprile e maggio ma è per le sue silique, bianco argentate, di consistenza cartacea che viene coltivata. Cresce bene a mezz’ombra in terreni fertili, ben drenati.​

Statice
Statice sinuata

Chiamato anche Limonium, raggiunge i 60-70 cm di altezza e produce da luglio a ottobre fiori con belle brattee colorate raggruppati in pannocchie. Sono ideali da far essiccare per le composizioni domestiche.​

Viola del pensiero
Viola cornuta

Erbacea perenne non più alta di 20 cm con fiori dei più diversi colori che appaiono da marzo a settembre. Ama le zone semiombreggiate e un terreno normalmente umido.​