Come annaffiare le piante in inverno
Durante la bella stagione siamo abituati a controllare frequentemente le nostre piante e annaffiare secondo la temperatura e il ritmo di crescita. Ma in inverno, come ci dobbiamo regolare con le piante sul balcone? E con quelle in casa?
Seguiamo alcuni piccoli accorgimenti.
Sul terrazzo
All’esterno la brutta stagione è caratterizzata normalmente da un livello di umidità tale da mantenere il terreno costantemente umido. Ciò non di meno, i vasi che sono posti al coperto (coperti dal terrazzo sovrastante) potrebbero non prendere mai acqua piovana e il terreno potrebbe asciugarsi. Questo vale soprattutto per la camelia (sia la sasangua sia la japonica) che o sono in fioritura o stanno comunque gonfiando le gemme e hanno perciò bisogno di una costante umidità nel terreno.
In particolare, le controlleremo dopo una giornata di vento che ha sicuramente asciugato l’aria e fatto asciugare in parte anche il terreno.
Quelle che abbiamo protetto con fogli di plastica hanno probabilmente conservato la loro umidità iniziale; in un’ora calda della giornata possiamo scoprirle e verificare il terreno.
Di solito è sufficiente sollevare il vaso per rendersi conto, in base al peso, se il terreno è umido o asciutto.
Questo vale anche per le piante poste nella serretta: se le abbiamo bagnate bene prima di ricoverarle, hanno probabilmente mantenuto la loro umidità iniziale. Anche in questo caso, una controllatina durante l’ora più calda della giornata ci confermerà il loro stato.
In casa
Le piante verdi di casa risentono per lo più del calore dell’ambiente e per il basso livello di umidità. Sono questi due fattori che, insieme, contribuiscono a far evaporare l’acqua presente nel terreno. Il consumo propriamente detto è molto limitato dal momento che le piante sono in una sorta di riposo vegetativo.
In casa l’umidità relativa non dovrebbe essere mai inferiore al 50% e la temperatura ideale in cui conservare le piante dovrebbe essere tra 15° e 18°. Probabilmente in casa abbiamo più caldo (per fortuna), ma anche l’umidità relativa è spesso bassa.
A noi dunque basterà controllare lo stato delle piante una volta alla settimana. Anche in questo caso, solleviamo il vaso per valutarne il peso: non ci sarà difficile constatare in questo modo se il terreno è umido o asciutto. Se il vaso si presenta molto leggero, vale la pena bagnare la pianta per immersione (lasciamola a bagno in un catino per mezz’ora) in modo da idratare bene il terreno.
Diversamente, ci basterà fornire un po’ di acqua versandola nel sottovaso. Bagnare dal sottovaso è molto vantaggioso, ma ha un limite: non funziona se il vaso è più alto di 20 cm. In questo caso ci basterà versare poca acqua alla volta finché non la vedremo comparire nel sottovaso.
Molto utile per tutte le piante di origine tropicale (la maggior parte di quelle che conserviamo in casa e chiamiamo “verdi”) è nebulizzare dell’acqua non calcarea sul fogliame: questo aumenta l’umidità relativa preservandole dai problemi dovuti alla secchezza dell’aria.
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