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Adotta un'aiuola

Questa storia inizia quando l’Amministrazione comunale di Ascoli Piceno avvia l’iniziativa “Adotta un’aiuola, un monumento o un’area verde, una rua” per incentivare l’impegno dei cittadini, in forma singola o associata, o di imprese attraverso forme di “adozione” di monumenti, aiuole/aree verdi pubbliche. 

L’impegno che viene chiesto e precisato nel bando, prevede per tre anni diverse attività, dal taglio periodico dell’erba alla pulizia e manutenzione ordinaria, dall’eliminazione delle infestanti alla pulizia dai rifiuti, dall’irrigazione alla messa a  dimora di nuove essenze. Il tutto, con il divieto di utilizzare pesticidi e diserbanti ritenuti dannosi per l’ambiente.

Il bando, rivolto a tutti i cittadini e le imprese del territorio, riceve adesioni da privati e aziende che si impegnano, ognuno secondo le proprie possibilità, a rendere più vivibile e bello il territorio in cui vivono.

Dalla più piccola aiuola allo spartitraffico, dalla semplice bordura alla realizzazione di una siepe, le idee e le proposte giunte all’Amministrazione sono diversissime, ma tutte accomunate dall’identico spirito di dare nuova vita e colore alle vie cittadine, cavalcando in alcuni casi la sola passione, in altre anche l’opportunità di regalare un po’ di “bello” alla cittadinanza in cambio di visibilità.

È il caso della Panichi srl, azienda di prim’ordine presente sul territorio dagli anni ’70 con costruzioni e ristrutturazioni all’insegna della qualità e della sicurezza: ha partecipato al bando proponendosi per l’Adozione dei giardini pubblici di Corso Vittorio Emanuele, prestigiosa area verde nel centro di Ascoli Piceno.

Prima dell’intervento

Per quanto riguarda la riqualificazione dell’area verde, dunque, prima di intervenire Panichi ha provveduto a far stilare una relazione tecnica sullo stato degli alberi presenti nel parco. Attraverso un’accurata analisi detta VTA (Visual Tree Assessment), svolta dell’Agronomo Agostino Agostini, si è potuta valutare la stabilità degli alberi in modo tale da poterne determinare l’oggettiva “pericolosità” e, dove necessario, intervenire con misure per ridurre o prevenire l’incidenza di crolli, schianti o cedimenti.

In relazione alle condizioni biomeccaniche e fitopatologiche rilevate, è stata attribuito un elevato rischio di cedimento a 10 esemplari su 30 (spesso dovuto alla eccessiva densità rilevata in alcuni casi, alla mancata gestione nutrizionale di difesa fito-sanitaria nonché alla forte infestazione, in quota, operata da insetti). Tra i dieci peggiori alberi valutati, solo quattro erano oggettivamente pericolosi, ma in ogni caso non presentavano pericoli imminenti di cedimenti in toto per rottura nella zona del colletto o per ribaltamento. Si è in ogni caso intervenuto su tutti gli esemplari presenti nel parco.

Inoltre, prima dell’intervento di Panichi, la fontana era disattiva da anni, le bordature dei vialetti erano rovinate con pezzi di pietra mancanti, la breccia era ormai inesistente e la statua di Vittorio Emanuele aveva subito degli atti vandalici che la ditta ha provveduto a sistemare.

Il progetto

Il progetto, presentato dalla ditta Panichi il 22 aprile nella sala De Carolis del Comune, ha previsto la gestione della manutenzione ordinaria del tappeto erboso e degli arbusti e quella straordinaria dei camminamenti dei giardini pubblici, delle bordure delle aiuole e dei muretti a secco di contenimento delle aiuole terrazzate.

In sintesi, gli interventi straordinari effettuati sono consistiti nel ripristino di tutti i camminamenti con del nuovo ghiaietto spaccato, lavato e successivamente compattato, delle bordure e delle scalinate interne ai giardini (anch’esse imbrecciate con del nuovo materiale come per i camminamenti).

Prima della stesa del nuovo ghiaietto, è stato eseguito lo scotico di tutti i camminamenti dall’eccessivo ricarico eseguito negli anni passati e che ha determinato l’interro delle bordure in pietra, esistenti, delle aiuole.

Si aggiunge poi il recupero di tutte le bordure in pietra, delle aiuole, mediante il riposizionamento delle pietre calcaree mancanti; la costruzione dei muretti a secco con le stesse pietre cadute a terra. Oltre ciò, si sono recuperate tutte le panchine esistenti con il ripristino anche di quelle in pietra di travertino (pietra tipica di questa zona).

In ultimo, il recupero della fontana presente sul punto di accesso da v.le A. De Gasperi, che è consistito nel ripristino del muretto perimetrale, con le pietre esistenti e cadute a terra, il ripristino dell’impianto di illuminazione, il recupero del sistema idraulico dal pozzetto esistente fino alla fontana e l’impermeabilizzazione delle pareti immerse della stessa fontana.

Il progetto ha previsto anche la didascalizzazione del giardino mediante il posizionamento di un “Totem” e di targhe a terra realizzate in acciaio “CORTEN”. I totem, in numero di 4, riportano la planimetria dei giardini pubblici e danno indicazioni ai visitatori in più tipologie di lingue/linguaggi.

Le targhe a terra, invece, di modesta dimensione, realizzate anch’esse in acciaio CORTEN, riportano le indicazioni dell’Amministrazione Comunale e della ditta affidataria.

Il lavoro sulle piante e i camminamenti

Attraverso gli interventi di potatura, iniziati dunque dopo l’analisi di ciascuno dei 30 alberi rilevati nel parco, si è mantenuta la giusta superficie fotosintetizzante delle chiome, riequilibrando la struttura naturale e la gerarchizzazione delle chiome. Ciò ha permesso di mantenere il corretto rapporto fra quest’ultima e l’apparato radicale. Il fine di questi interventi di “giardinaggio” specialistico è proprio quello di assicurare la corretta biologia e la fisiologia dell’albero e dell’associazione vegetazionale del giardino. Inoltre, nei lavori eseguiti sui camminamenti, sulle scalinate e a ridosso dei muretti a secco, si è evitato di intaccare (il meno possibile, comunque nei limiti ammissibili dalla tecnica agronomica) il suolo di radicazione delle specie presenti, in modo da non stravolgere le “quasi centenarie abitudini” delle piante. 

Gli interventi cesori della tecnica arboricola sono consistiti nello specifico in una potatura di riforma delle chiome, di rimonda del secco, l’asportazione delle parti deperienti e/o seccagginose, e la rimozione dei monconi dei rami schiantati; al fine anche di rimuovere forme di parassiti funginei e/o di insetti corticicoli ancora presenti.

Sono in programma per i prossimi anni di gestione la potatura di riforma per il contenimento della chioma degli alberi per circa un 20% del suo volume al fine di mantenere pressoché inalterata la produzione di foglie e il consolidamento, eventuale, dinamico e/o statico delle branche infestate mediante idoneo materiale certificato appositamente per l’utilizzo nell’arboricoltura ornamentale (commercialmente denominato “COBRA”). Questo intervento serve in particolare per limitare l’asportazione di branche primarie e secondarie, al fine di evitare l’apertura di ampie ferite e le relative conseguenze fitopatologiche.

Alla riqualificazione verde, si aggiungono i lavori svolti dalla ditta Panichi per quanto riguarda la manutenzione ordinaria dei camminamenti dei giardini pubblici, delle bordure delle aiuole e dei muretti a secco di contenimento delle aiuole terrazzate.

In particolare, per iniziare sono stati ripristinati i camminamenti con del nuovo ghiaietto, recuperate le bordure in pietra, pulito il monumento e ripristinata la fontana che da anni non era funzionante. 

La scelta delle piante

Grazie al sostegno dell’Agronomo Agostino Agostini che ha preso in esame il sito ed ha suggerito le linee guida per la riqualificazione dello stesso, compatibilmente con le caratteristiche e le peculiarità storico-artistiche e botaniche del contesto, si è previsto di mantenere l’antico impianto, ovvero fare una ricerca sull’erbario orsiniano e ricercare le originarie specie arboree, e/o arbustive, scelte e consigliate dallo stesso Antonio Orsini – illustre studioso, farmacista e scienziato che ha provveduto a dotare il sito della sua ricca e rara vegetazione. Con lo stesso criterio, quindi, si andranno a scegliere le nuove piante/arbusti per rinfittire l’impianto ad oggi rimasto e lodevole di recupero. Dunque, oltre alle aiuole, ai muretti a secco, ai camminamenti, resta un cedro del libano, alcuni lecci, un tiglio, un ginkgo biloba e un platano. Oltre ad alcuni arbusti di particolare interesse come due esemplari di pittosporo, dalla forma arborea, un tasso ed altri arbusti come la spirea e una rosa.

Nei tre anni di adozione del parco, anche attraverso l’aiuto e il supporto dell’Agronomo Agostino Agostini e ottenuto il consenso della Sovrintendenza, è in programma l’installazione di nuove specie arboree.

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