Prevenire le malattie fungine

Prevenire le malattie fungine

Ottobre è certamente il momento migliore per intervenire sulle nostre piante del giardino e del frutteto per prevenire molte possibili malattie fungine che rischiano di mettere in difficoltà le nostre piante nella prossima bella stagione.

Dobbiamo pensarci ora perché è proprio adesso che le spore di queste patologie, ancora attive, si preparano ad affrontare l’inverno. Ed è ora che sono più facilmente  attaccabile: con un buon trattamento possiamo ridurne in modo sensibile l’incidenza. La bolla del pesco, ad esempio, ma potremmo parlare anche della ticchiolatura, della ruggine e della maggior parte delle malattie fungine si predispongono proprio ora a sopravvivere al freddo e colpire le nostre piante appena il clima lo consente (a primavera).

Normalmente queste spore trovano rifugio nelle pieghe della corteccia, negli interstizi all’ascella dei rami, o alla base delle piante, appena sopra il terreno, protette da foglie e rami secchi, dovunque possano trovare un facile riparo dal gelo.

Ed è proprio ora che dobbiamo perciò intervenire per eliminarle e preservare le nostre piante da danni peggiori.

Spazzolare i tronchi

La “buona pratica” per la cura di un frutteto vuole che i tronchi vengano spazzolati per ripulirli da questi ospiti indesiderati. Ovviamente questa pratica si applica non solo agli alberi da frutto, ma anche alle piante ornamentali che possono accusare il medesimo problema.

Si usa per questo una spazzola di saggina con cui agire dall’alto verso il basso in modo da spazzolare l’intero tronco eliminando muschi, polvere, terra e qualunque cosa si possa essere annidato sulla corteccia e costituire rifugio per le spore (ma anche per possibili larve e uova).

Usiamo un fungicida

Si interviene quindi sul tronco e l’intera chioma con un fungicida o la più tradizionale poltiglia bordolese (vedi).

Il trattamento va effettuato distribuendo il prodotto con una pompa; ne esistono di vari tipi e capacità (manuali o elettriche).

Il prodotto va indirizzato più che sul fogliame, sul tronco e i rami. Se effettuiamo il trattamento su una siepe, è importante indirizzare il getto anche verso l’interno delle piante, cercando di raggiungere le biforcazioni dei rami piccoli e grandi.

Durante il trattamento usiamo sempre e comunque dei guanti e degli occhiali di protezione; non indirizziamo il getto verso persone o animali domestici.

Quali piante

Gli alberi da frutto, destinati alla produzione, vanno sicuramente preservati con questo trattamento che non dobbiamo sottovalutare, né rimandare.

Il trattamento fungicida fatto ora preserva la pianta da possibili attacchi; rimandare questo trattamento a quando il problema si presenta significa intervenire su piante in fiore o con i frutti già presenti, una soluzione da usare solo come ultima spiaggia.

Molte piante ornamentali meritano di essere protette: parliamo delle rose, ma anche delle piante da siepe, degli arbusti quali azalea, rododendro, camelia, ortensia. Anche se ci appaiono sani e indifferenti a queste malattie, meritano un po’ di prevenzione.

I prodotti utili:

Compo 

    • Bio Fungicida a base di Rame King PFnPE
    • Bio Tiowetting DF PFnPE
    • Bio Romeo PFnPE (ortaggi e vite)

Bayer

    • Cupravit Bio Advanced
    • Cupravit 35 WG

Cifo

    • T34 Biocontrol
    • Cifoblock Bio

Protect Garden

    • Microram 35 WG PFnPE

Vithal

    • Emerald 125 PFnPE 
    • Tiosol 80 WG
    • Cuprital SDI

Zapi

    • Poltiglia bordolese WDG
    • Ossicloruro di rame blu
    • Rame Flow Blu

Quali fiori seminare a giugno

Quali fiori seminare a giugno

Siamo ancora in tempo per seminare in piena terra e in vaso molte annuali e biennali da fiore. Ci bastano pochi euro per avere tantissime piantine. Una busta di semi costa in media 1-1,5 euro e contiene semi utili anche per l’anno prossimo. Puliamo il terreno e concimiamolo prima della semina. Annaffiamo e manteniamo umido il terreno.

Achillea
Acroclinium
Althea rosea
Astro
Balsamina
Bella di notte
Campanula
Celosia
Cerastium
Cineraria
Convolvolo
Cosmea
Digitale
Dimorfoteca
Elicriso
Gaillardia
Garofano
Girasole
Gipsofila
Ipomea
Lunaria
Malva
Margherita
Mesembriantemo
Nasturzio
Non ti scordar di me
Phlox
Portulaca
Scabiosa
Statica
Tagete
Viola cornuta
Viola del pensiero
Viola mammola

Zinnia_descrizione

La zinnia

Originaria dell’America centrale, diffusissima in California e in Messico, la zinnia deve il suo nome a Johann Gottfried Zinn, il medico-botanico che per primo descrisse questa pianta nel 1757 pur con un altro nome. Fu Linneo poi che, classificandola e riconoscendola come nuova specie, volle attribuirgli il nome di Zinnia in suo onore. Si tratta di un’erbacea annuale che prevede una ventina di specie, annuali e perenni. Quelle coltivate per i fiori ornamentali sono per lo più derivate come ibridi dalla Zinnia elegans.

Ama il caldo e non tollera invece il freddo; anche le varietà perenni finiscono con l’essere coltivate come annuali, grazie anche alla facilità di moltiplicazione per seme, pratica ed economica.

Forma cespugli eretti, ramificati da cui spuntano fiori solitari a forma di margherita, semplici o doppi.

Sono di tutti i colori tranne il blu, ma anche bicolori o screziati. Possono essere coltivate con successo in giardino in una posizione assolata, a formare vistose bordure fiorite per tutta l’estate. Anche in vaso fanno la loro bella figura; le varietà più piccole si prestano a riempire ampie ciotole e cassette, da sole o in combinazione con altre piante. Perfette per decorare la base di piante più grandi, possono essere utilizzate per formare piccole aiuole in qualunque punto assolato del giardino. Hanno anche la capacità di attirare le farfalle che generalmente le frequentano numerose durante la bella stagione. Sono ideali anche per dare un po’ di colore all’orto: questi fiori richiamano gli insetti impollinatori e sono perciò particolarmente preziosi.

Facili da coltivare ed estremamente ecomiche, le zinnie possono rappresentare una valida alternativa alle più comuni erbacee fiorite perché, resistendo bene a brevi periodi di siccità, non obbligano ad assidue cure. Adottiamole per decorare le finestre, per rallegrare l’angolo delle aromatiche, per una ciotola da usare come centrotavola nei pranzi all’aperto, per ingentilire la base di una ringhiera.

Zinnia

Acero

L’acero è senza dubbio uno degli alberi più eleganti e decorativi, dal fogliame caratteristico e dalle colorazioni che vanno dal verde chiaro al rosso porpora passando per il giallo oro. Il genere, che conta oltre 200 specie di piante generalmente decidue, è diffuso in tutto l’emisfero boreale e talvolta coltivato per il suo legname. Le specie originarie del Giappone e della Cina appaiono le più decorative e, grazie al portamento leggero e armonioso, le più indicate ad arricchire i piccoli spazi. L’acero può anche trovare posto su una terrazza purché non sia battuta dal vento e offra, durante il giorno, una modesta ombra.

Acer saccharum

Questa pianta deve il suo nome al latino: acer significa infatti appuntito e fa riferimento all’estremità delle sue foglie, tipiche di tutto il genere.

Caratteristica comune sono infatti le foglie palmate in cui sono per lo più riconoscibili cinque o sette lobi. Il loro colore cambia in autunno in sfumature spesso spettacolari: dal giallo al rosso intenso sono presenti tutte le varianti conferendo all’intera chioma un aspetto fiammeggiante che non passa mai inosservato. 

È per questa caratteristica che questi alberi, la cui altezza, secondo la specie, va da un metro fino a 30, sono da sempre impiegati nei giardini e nei parchi cittadini. Tutte le piante decidue hanno in autunno le foglie gialle, ma l’acero offre una varietà di colori unica, tale da diventare, indipendentemente dalle sue dimensioni, un punto di attrazione in qualsiasi giardino. I fiori sono per lo più insignificanti, di colore verde o verde-giallo, qualche volta con macchioline rosse, riuniti in grappoli o corimbi, ma comunque scarsamente decorativi. 

Fanno eccezione le specie Acer circinatum e Acer platanoides, i cui fiori, bianchi e porpora o verde-gialli, compaiono in aprile, prima delle foglie.

I frutti, anch’essi caratteristici e definiti samare, sono costituiti da piccoli globi secchi contenenti un solo seme, e dotati di due piccole ali che ne facilitano la diffusione per mezzo del vento.