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Il giardino di Bama: il calice Alba

Sfruttare al meglio un vaso dalla forma insolita permette di valorizzare le piante che contiene e consente talvolta di realizzare delle micro-aiuole utili per decorare un angolo della casa o il terrazzo. Possiamo acquistare delle composizioni già pronte, oppure abbinare delle piante di basso costo secondo il nostro gusto personale.

In questa rubrica cerchiamo di farlo associando le piante che troviamo facilmente in qualsiasi garden center e cercando sempre di spendere il minimo: se le piante si troveranno bene, cresceranno in breve tempo regalandoci tanta soddisfazione.

In questa composizione abbiamo utilizzato il calice Alba di Bama. Realizzato in resina riciclabile, è un vaso robusto e resistente ai raggi solari (non scolorisce). È disponibile in tre misure con diametro di 25, 33 e 43 cm, e tre colori, bianco, grigio e terracotta.

Il calice di colore bianco si presta ad accogliere piante colorate, o capaci di vistose fioriture, oppure, se impiegato in interno, con foglie variegate, possibilmente arcuate verso l’esterno. È il caso della dracena (Dracena fragrans) una pianta che presenta delle belle foglie ornate di bianco. Questa pianta è nota come “tronchetto della felicità”. Da giovane si presenta con foglie che partono dal terreno, come illustrato nel filmato, mentre con l’età sviluppa un tronco eretto e concentra le sue foglie su ciuffi apicali. È una specie che ha bisogno veramente di poco per crescere: un po’ di luce (niente sole però che brucia le foglie) e acqua appena quanto basta a mantenere un poco umido il terreno. Evitiamo di bagnarla troppo o provocheremo dei marciumi radicali deleteri: annaffiamola quando ci ricordiamo saggiando il peso del vaso per capire se il terreno al suo interno è umido o asciutto. Vale la pena bagnarla per immersione, mediamente una volta al mese nella bella stagione.

Data l’esuberanza di questa pianta, abbiamo preferito lasciarla da sola nel calice Alba bianco: è più che sufficiente per decorare un angolo della casa.

La versione color terracotta prevede invece come protagonista una felce molto comune, la Nephrolepis exaltata, comunemente chiamata Felce di Boston. È una pianta che cresce benissimo in appartamento, ma che può essere utilizzata anche in esterno purché vi siano le condizioni utili. Non vuole il sole e cresce bene in una posizione ombreggiata con un buon livello di umidità.   Coltivata in vaso, è bene assicurarle tutta l’umidità di cui necessita nebulizzandone spesso le foglie, in estate per far fronte alla temperatura, in inverno per contrastare la secchezza dell’aria prodotta dal riscaldamento.

Vicino alla felce come elemento di contrasto, una pianta di coleus (Coleus blumei) scelto tra le varietà più chiare. Ha foglie larghe, variamente disegnate, completamente diverse da quelle della felce e per questo ancora più visibili.

Il coleus ama la luce, ma non sopporta il sole; per questo va messo in primo piano davanti alla felce in base all’origine della luce. Le sue foglie possono assumere colorazioni sempre diverse: preferisce un terreno sempre umido e convive bene con la felce.

Come elemento di spicco tra due piante a sviluppo basso, ecco un anturio (Anthurium andraeanum), messo sul fondo. La sua brattea rossa e i suoi steli sottili sottolineeranno ancor di più il portamento delle prime due piante regalando, in più, una nota di colore. Pianta molto resistente l’anturio, che richiede solo un po’ di luce indiretta (niente sole) e un terreno umido.

L’intera composizione può essere supportata con un terriccio per piante verdi (o universale) di qualità e un concime liquido per piante verdi da aprile a settembre, ogni due settimane.

Può restare in esterno fino alla fine di settembre per trovare posto poi in casa, anche in un ambiente fresco, non riscaldato.

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