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La Plumbago o Gelsomino azzurro

Il colore dei suoi fiori, di un bell’azzurro cielo, gli ha meritato il soprannome di Gelsomino azzurro. La Plumbago è tra le piante più decorative, adatte al giardino, ma scelto sempre più spesso per decorare ringhiere e grate sui terrazzi.

Dove trova il clima adatto cresce fino a 4 metri e si riempie ininterrottamente di fiori da maggio e per tutta l’estate.

Coltivata in vaso, generalmente non supera i 2 metri, ma si ricopre egualmente di bei fiori per tutti i mesi estivi.

È una pianta sempreverde e rampicante con lunghi fusti flessibili capaci di ricoprire muri e cancellate con effetto spettacolare. Non solo i fiori sono particolari, ma anche le foglie, piccole e di un verde brillante, adatte a fare da sfondo ad aiuole o ad abbellire un angolo del giardino. Data la sua origine, esige una posizione molto luminosa e, benché sopporti bene la siccità, un terreno normalmente fresco e ricco di sostanza organica. In realtà è così facile da coltivare che, una volta installato, abbiamo solo il problema di regolari e drastiche potature per contenerne lo sviluppo.

In giardino

Cerchiamo per questa pianta una posizione possibilmente soleggiata; dalla quantità di sole dipenderà la fioritura più o meno abbondante. Trattandosi di una pianta rampicante, scegliamo una posizione dove sia presente una cancellata, una rete, un traliccio; se la mettiamo vicino a una parete, montiamo prima una grata su cui legare i rami.

Possiamo anche coltivarla come arbusto e come tale riempirà ben presto una vasta area con i suoi lunghi rami flessibili.

Il periodo migliore per metterla a dimora è l’autunno o, nelle regioni del Nord, la primavera, ma nulla ci impedisce di metterlo in terra anche adesso, evitando di toccare il pane di terra e provvedendo a fornirle con regolarità l’acqua di cui ha bisogno.

Se, infatti, una volta ben attecchita, resiste anche a brevi periodi di siccità, nei primi mesi dalla messa a dimora la pianta dovrà trovare un terreno sempre un poco umido.

Nel trapiantarla scaviamo una buca ampia e profonda; mettiamo sul fondo dei sassi o della ghiaia per facilitare il drenaggio e mescoliamo alla terra del giardino un paio di manciate di letame pellettato o concime granulare per piante da fiore.

In vaso

Possiamo coltivare questa pianta con successo anche in vaso. Per questo è bene scegliere un contenitore ampio e profondo: 40 cm di lato e almeno altrettanti di profondità sono di rigore. Usiamo terriccio universale o per piante da fiore, arricchito con il solito letame pellettato; se ci è avanzato un po’ di terriccio per acidofile o della torba acida, mescoliamoli al terreno. Durante tutta la bella stagione è bene fornire alla pianta un concime liquido per piante da fiore ogni due settimane per sostenerne la crescita e la fioritura.

Grande attenzione dovremo avere per l’irrigazione che deve essere regolare in modo da evitare che il terreno si asciughi completamente.

Non serve altro se non legare i rami a una grata o un supporto in modo che si possa estendere. Inoltre, eliminiamo i fiori appassiti per prolungare la fioritura.

Cosa fare in autunno

Trattandosi di una pianta originaria del Sudafrica, ama il caldo e teme invece il freddo sotto i 6°C. Mentre nelle regioni del Sud la Plumbago vive normalmente in esterno senza alcun problema, nelle regioni più fredde dobbiamo prevedere un riparo.

Inannzitutto, terminata la fioritura, in autunno, potiamo energicamente la pianta tagliando i fusti a non più di 25-30 cm dalla base. Se coltiviamo la pianta come rampicante, eliminiamo invece tutti i rami secondari e riduciamo gli altri di circa un terzo della lunghezza. Quando la temperatura si abbassa, copriamo la pianta con del tessuto non tessuto: non usiamo la plastica perché, non facendo respirare la pianta, induce marciumi.

Se il terrazzo su cui coltiviamo la pianta è coperto da un altro terrazzo, controlliamo di tanto in tanto che il terreno sia un poco umido: è importante evitare che secchi completamente. A marzo potremo liberare la pianta e riprendere ad annaffiarla e concimarla regolarmente perché crei rapidamente nuovi getti.

Ad agosto facciamo delle talee

Per riprodurre la Plumbago per talea dobbiamo solo avere l’accortezza di scegliere il ramo giusto. Questo deve essere semilegnoso (dal verde iniziale si sta colorando di marrone) e dobbiamo tagliarlo in modo da disporre di più rametti che si dipartono da esso. Tagliamo quindi ognuno di questi rametti in modo che abbia alla base un pezzetto del fusto principale un po’ legnoso. Interriamo queste talee in altrettanti vasetti e copriamoli con un sacchetto di plastica perché ne conservi l’umidità. Mettiamo le nostre taee in una posizione luminosa, non colpita dal sole; nell’arco di un mese, se radica, vedremo nascere delle nuove foglioline. Conserviamo le nostre talee radicate in una serretta o in casa in un ambiente fresco per tutto l’inverno e rinvasiamole a primavera.

⇒ Plumbago

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